La critica più frequente di oggi sulle popolari diete povere di carboidrati è che sono antitetiche alla chimica ottimale del corpo. L'idea è che, poiché i carboidrati sono innegabilmente la fonte energetica più facilmente disponibile, non mangiare abbastanza carboidrati porta ad una serie di disturbi fisici e mentali, come la stanchezza, mal di testa e una diminuzione di intensità nell’allenamento.
La maggior parte delle autorità nutrizionali dicono che la dieta ideale contiene il 55-60 per cento di carboidrati. Le forme migliori hanno un minimo effetto sulla secrezione di insulina, di solito a causa del loro contenuto di fibre natur almente più elevato. UN MODO PER CAPIRE QUALI SIANO I CARBOIDRATI MIGLIORI DA MANGIARE è QUELLO DI CONSULTARE L’ INDICE GLICEMICO, O GI..
Con tutte le indicazioni sull'importanza dell'assunzione di carboidrati, si potrebbe pensare che i carboidrati siano un nutriente essenziale. La verità è, però, che l'assunzione di carboidrati definita essenziale non è stata identificata e quantificata da nessuna autorità nutrizionale, come è accaduto invece per i grassi e le proteine.
CIO’ CHE E’ VERAMENTE IMPORTANTE NEI CARBOIDRATI NON E’ IL CARBOIDRATO PER SE, MA I NUTRIENTI PRESENTI NEGLI ALIMENTI NON TRASFORMATI, COME NELLA FRUTTA, VERDURA E CEREALI INTEGRALI.. Essi contengono fibre e una miriade impressionante di sostanze nel preservare la salute, ad esempio nutrienti come i flavonoidi, oltre che a vitamine e minerali preziosi per la salute. I carboidrati trasformati, come l'orrendo sciroppo di mais ricco di fruttosio, e gli zuccheri semplici sono fattori primari nella epidemia di obesità di oggi.

PERSONE CHE MANGIANO GRANDI QUANTITA’ DI CARBOIDRATI SONO BRUCIATORI DI ZUCCHERO E POSSONO SPERIMENTARE LA FATICA INIZIALE SE IL LORO ZUCCHERO O ALTRE FONTI DI CARBOIDRATI VENGONO IMPROVVISAMENTE RIMOSSI. IL CORPO HA BISOGNO DI TEMPO PER ABITUARSI AD USARE UN ALTRO TIPO DI CARBURANTE: IL GRASSO. Il passaggio metabolico richiede circa due o tre settimane, durante il quale la maggior parte delle persone sentono un livello variabile di fatica e stanchezza. Se si continua la dieta e si prendono alcune precauzioni, tuttavia, i sintomi scompaiono.
CHE IL CORPO UMANO è IN GRADO DI ADATTARSI A UNA DEPLEZIONE DI CARBOIDRATI è EVIDENTE DAGLI INUIT O ESCHIMESI, popolazioni la cui tradizionale dieta contiene circa l'85 per cento di grassi e il 15 per cento di proteine. Nonostante la mancanza di carboidrati da frutta e verdura così come da fonti agricole che non sono facilmente disponibili nella regione artica, quei popoli hanno mostrato una grande longevità . Il loro elevato consumo di pesce grasso è stata la prima prova in cui sono stati confermati i BENEFICI DEGLI ACIDI GRASSI OMEGA 3, dal momento che gli Inuit hanno mostrato tassi molto più bassi di mortalità cardiovascolare rispetto alle persone che vivono in Danimarca, dove la dieta era più tipicamente occidentale.
Cosa succede se si taglia i carboidrati e si cerca di allenarsi in palestra, l’attività per eccellenza che usa come energia primaria i carboidrati depositati nel muscolo? Gli studi hanno esaminato questo aspetto nelle diete low-carb e hanno trovato sorprendentemente pochi effetti negativi, fino a quando alcuni altri fattori sono considerati.
1) Il primo è il tempo per l'adeguamento, IL CORPO HA BISOGNO INFATTI DI UN CERTO TEMPO DI “RODAGGIO” PER PASSARE ALL’UTILIZZO DI GRASSI AL POSTO DEI CARBOIDRATI COME FONTE PRINCIPALE DI ENERGIA, E QUESTO AVVIENE NON OLTRE I 15-20 GIORNI. Ingerire carboidrati oltre i 30-50 grammi netti (da non confondere con il peso in grammi di dato/i alimento/i) impedisce il pieno adattamento metabolico al grasso come fonte primaria di energia.
2) E 'anche importante assicurare un ADEGUATO INTROITO DI MINERALI, O DI ELETTROLITI. Le diete low-carb sono famosi per il loro effetto diuretico. La perdita di acqua dipende da una deplezione delle riserve di glicogeno, infatti ogni grammo di glicogeno si deposita con 2,7 grammi di acqua.. PURTROPPO INSIEME CON L’ACQUA SE NE VANNO ANCHE GLI ELETTROLITI, come il sodio, potassio e magnesio, che svolgono ruoli essenziali nella trasmissione nervosa. Quando sono carenti, debolezza, crampi e stanchezza ben presto fanno seguito anche con effetti più gravi. Quando la bilancia sorprendentemente vi farà felici una volta cominciata una low-carb, direi già dopo una sola settimana, sappiate che con molta probabilità il peso sceso sarà per la maggior parte costituito dall’ acqua depositata tra gli spazi che circondano i tessuti ( gli interstizi) insieme a molto del vostro glicogeno muscolare, situazione che complessivamente favorisce un aspetto più tonico ma meno denso e pieno. Per lo smaltimento del grasso corporeo a pieno regime dovrete aspettare quindi che avvenga lo spostamento metabolico che vede l’uso dei grassi come carburante al posto dei carboidrati.
3) L’ALTRA CHIAVE PER UN’OTTIMA LOW-CARB è UN APPORTO PROTEICO SUPERIORE. Così come occorre ridurre le calorie e carboidrati, è necessario anche aumentare le proteine per evitare la perdita di azoto, che porterebbe alla riduzione del muscolo, o catabolismo. Il corpo ha bisogno di un eccesso di proteine - quindi oltre i canonici 0.8 grammi di proteine pro chilo indicate dalle linee guida che sono applicabili solo ai soggetti sedentari e in salute- in modo tale che quel surplus proteico sia convertito nel fegato in glucosio per il funzionamento del cervello, del sistema nervoso centrale e della tiroide. COSI’ COME RISULTA UTILE AUMENTARE I GRASSI SALUTARI, come l’olio di oliva extra vergine o il pesce grasso ricco di Omega 3 per lo stesso motivo. Inoltre i pasti proteici frequenti aiutano anche a sopprimere l'appetito, il che rende la dieta più facile.
CONCLUSIONI: un regime dietetico improntato verso l’attento controllo dei carboidrati, l’osservanza di questi suggerimenti qui trattati e un attività fisica consona alle vostre capacità e ai vostri obbiettivi, contribuiranno in maniera decisiva alla vostra migliore forma fisica e salute. L’esperienza personale, il lavoro sul campo e molta della letteratura scientifica, sebbene non tutta, sono a sostegno dei vantaggi nella lotta contro il grasso delle diete ipoglucidiche, che siano però attentamente elaborate ad hoc, caso per caso, e quindi mai improvvisate.
di Marco Di Ruscio
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Level of dietary protein intake affects glucose turnover in endurance-trained men
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